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| Andrea Giorgio Fattizzo |
La società ha deciso di non rinnovare il contratto ad Andrea Fattizzo, esterno leccese che lo scorso anno era arrivato a Sassuolo per cercare di salvare la squadra. Doveva essere uno dei pochissimi riconfermati, invece ieri ha fatto le valige ed è partito alla volta di casa. «Non ci sono parole - commenta amareggiato il mancino pugliese - quando il mio procuratore ed il presidente si erano incontrati era stato definito tutto, anche in termini economici. Eravamo d'accordo e io ero felicissimo di poter vestire la maglia neroverde. Lo scorso anno mi sono trovato bene, anche coi tifosi, sarei rimasto più che volentieri. Ero convinto, motivato e voglioso di restare a Sassuolo, sinceramente non comprendo questo "sgarbo"». Il problema a sentire Fattizzo sarebbe sorto negli ultimi giorni.
«Era giunto il momento di firmare - continua - cosi quando mi hanno sottoposto il contratto ho voluto leggere i contenuti. C'erano cifre drasticamente inferiori a quelle concordate. Una differenza cosi abissale da escludere ogni possibilità di accordo».
«Era giunto il momento di firmare - continua - cosi quando mi hanno sottoposto il contratto ho voluto leggere i contenuti. C'erano cifre drasticamente inferiori a quelle concordate. Una differenza cosi abissale da escludere ogni possibilità di accordo».
Anche Davide Stirpe aveva avuto il privilegio di essere uno dei tre riconfermati della passata stagione. Privilegio che si è dissolto al sole di questi giorni, come per Fattizzo. «E' chiaro che ci sono rimasto male - ha commentato il difensore laziale - nel mio caso posso dire che avevo serenamente accettato di non ritoccare il mio ingaggio. Mi sarei accontentato degli stessi soldi dello scorso anno. Ma la società un po' a sorpresa mi ha detto che non mi avrebbe più garantito vitto e alloggio. Io sono di Frosinone, abito a 600 km da Sassuolo. Avrei dovuto trovare un appartamento arredato in città, senza contare tutte le altre spese per chi è lontano da casa. Se pensate che il mio ingaggio complessivo era di 17 mila euro, quasi la metà se ne sarebbe andata in spese. Non era quindi più possibile restare». Tuttavia Stirpe ha un'altra convinzione: «Dai discorsi che mi hanno fatto ritengo che non fosse solo questo il problema. La società voleva disfarsi dei giocatori della scorsa stagione, quello dell'alloggio è stato un pretesto. E' chiaro che mi dispiace, mi sono sempre comportato seriamente, credo che i compagni lo possano dire cosi come l'allenatore. Ma non potevo accettare di essere preso in giro».

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