domenica 17 maggio 2020

10/11/2003 - Balugani resta al timone di un Sassuolo martoriato dagli infortuni

Gianni Balugani
Il lungo Consiglio di questa sera (terminato alle 21) ha dato il suo esito: il tecnico del Sassuolo Gianni Balugani resta al suo posto e la società (con il responsabile dell'area tecnica Lauro Silvestrini) striglierà i giocatori arrivando, a quanto pare, a minacciare il blocco degli stipendi. La soluzione della continuità tecnica, quindi, ha prevalso e Balugani potrà continuare a guidare una squadra in cui il tecnico modenese crede ciecamente. La società intende dare a Balugani la possibilità di giocarsela con la squadra che ha pensato, ecco che anche l'imminente rientro di Lo Pinto (forse con uno spezzone di gara già domenica prossima a Mantova) ha pesato nella scelta di andare avanti. E' chiaro che a Mantova la dirigenza si aspetta una squadra agonisticamente determinata.

E' una crisi senza uscita quella del Sassuolo? E quali sono le ragioni delle difficoltà della squadra neroverde? Sicuramente i problemi sono diversi, ma tra questi il principale è senza dubbio quello riguardante gli infortuni di tanti (troppi) uomini importanti.
La situazione è davvero difficile, l'infermeria è sempre piena e a Balugani sono via via mancati i vari Lo Pinto (da inizio stagione), Morello, Ardenghi, Tondo, Baresi, Bernardini... tutti titolari fissi nella squadra neroverde e, probabilmente, in quasi tutte le squadre del girone.
Assenze pesanti, dunque, che hanno costretto l'allenatore a fare salti mortali per mettere in campo formazioni plausibili e in grado di poter lottare per quella vittoria che, purtroppo, non è ancora arrivata. Ma proprio qui sta il punto: l'assenza di alternative plausibili rispetto ai titolari. In particolare a centrocampo, fuori Lo Pinto, è mancato completamente un altro atleta in grado di far girare il gioco della squadra, in grado di dettare ritmi e di lanciare le punte. Le difficoltà si sono acuite con le assenze di Baresi (anche per squalifica, ma su questo punto torneremo) e Morello, mentre Malpeli si è spesso trovato a dover "cantare e portare la croce" insieme al giovane Gilioli, sicuramente una delle note più positive dei neroverdi ma comunque con caratteristiche differenti.
Davanti, quindi, sono arrivati pochi palloni per i vari Federici e Landini prima, Tedeschi poi e il risultato sconsolante sono le 4 reti in 10 gare, il numero più basso (insieme al Montevarchi, nel girone B) dell'intera C2.
Ma anche in difesa gli infortuni hanno trovato una situazione con pochi ricambi: l'arrivo di Bonaldo, ingaggiato a campionato iniziato, ha in parte sistemato la situazione sulle corsie esterne (anche se a sinistra l'assenza di Tondo si fa sentire parecchio), mentre al centro dei tre atleti a disposizione (Bernardini, Montipò e Ruopolo) uno è praticamente sempre mancato. E' vero che il numero di incidenti è stato realmente esagerato per una squadra del calibro del Sassuolo, ma è anche vero che in troppe occasioni la rosa ristretta (appena diciannove giocatori, con alcuni giovani) non ha nemmeno permesso di schierare a referto diciotto atleti (ultima occasione domenica scorsa).
Da ultimo la situazione squalifiche: è quasi una prassi avere a che fare con un espulso a partita, e questo complica ulteriormente le cose, a dimostrazione da una parte che piove sempre sul bagnato e dall'altra di un nervosismo eccessivo. Situazione comprensibile, ma solo in minima parte, visti i risultati che non arrivano. Domenica a Mantova non ci sono alibi, nemmeno per i giocatori.

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